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L’alleanza solare internazionale alla COP 21 di Parigi

La COP 21 di Parigi, vale a dire la XXI Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, non è altro che un raduno dei “grandi” del mondo, iniziato lo scorso 30 novembre e in programma fino all’11 dicembre: una conferenza che ha lo scopo di arrivare a un accordo universale e vincolante a proposito del clima, per la prima volta in più di due decenni di mediazione delle Nazioni Unite, che sia accettato da tutti gli Stati.

Nell’ambito della COP 21, il governo dell’India ha lanciato l’alleanza solare internazionale, con lo scopo di consentire lo sviluppo e la diffusione dell’energia solare nei Paesi che si trovano tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno: una coalizione che chiama in causa ben 121 nazioni e che intende dare vita a una federazione che comprenda tutti gli Stati che vantano un potenziale elevato dal punto di vista della produzione di energia fotovoltaica. La maggior parte dei Paesi che fanno parte dell’alleanza solare internazionale, infatti, per più di trecento giorni all’anno possono contare su un irraggiamento solare significativo, che tuttavia viene sfruttato poco o per nulla.

Il primo ministro dell’India, Narendra Modi, ha voluto coinvolgere nell’alleanza solare internazionale il maggior numero di Paesi possibile, in modo tale da rendere concrete ed effettive le promesse riguardanti la diminuzione delle emissioni dei gas responsabili dell’effetto serra che i governi di tutto il mondo hanno presentato nei giorni che hanno preceduto la COP 21. Per raggiungere questo traguardo, secondo François Hollande, presidente della Francia, sarà necessario investire qualcosa come 1200 miliardi di dollari entro il 2030, e una gran parte di questa somma dovrà essere destinata allo sviluppo del fotovoltaico e del solare.

Per molte nazioni l’energia del sole costituisce la fonte rinnovabile più abbondante, che – quindi – merita di essere sfruttata in pieno. Il problema è che allo stato attuale non ci sono finanziamenti e tecnologie sufficienti per uno sfruttamento adeguato. Non a caso è stato annunciato, nel corso della conferenza di Parigi, lo stanziamento di una somma di due miliardi di euro a sostegno dello sviluppo nel continente africano delle energie pulite.

L’alleanza solare internazionale si propone di studiare e di mettere in pratica dei programmi di cooperazione che coinvolgano tanto i Paesi più poveri quanto i Paesi più industrializzati. D’altro canto, uno degli obiettivi più importanti della COP 21 è stato ed è proprio quello di favorire il trasferimento e la diffusione delle tecnologie del settore in tutte le zone del mondo, così che lo sviluppo delle fonti rinnovabili possa essere omogeneo. C’è bisogno, quindi, di sforzi concertati, all’insegna dell’innovazione: solo seguendo questo percorso è possibile rendere l’energia solare competitiva sul piano economico.

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