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Copenaghen: una capitale green e tecnologica

Che i paesi del nord Europa siano notevolmente più avanzati rispetto a quelli mediterranei è
noto a tutti. A partire dalle politiche assistenziali, che offrono assistenza vera e a 360 gradi a
bambini, anziani, famiglie, malati e disoccupati e fino alla burocrazia, semplice e lineare e che
permette di sbrigare, in un solo giorno, pratiche che da noi richiederebbero mesi. Non c’è dunque
da stupirsi nello scoprire che, anche per quel che riguarda l’uso di fonti energetiche rinnovabili,
sono avanti di decenni rispetto all’Italia, tanto che Copenaghen, il cui fabbisogno di elettricità è
totalmente fornito dall’energia eolica, può definirsi una capitale verde a tutti gli effetti.

A dire il vero è l’intero territorio danese a rifornirsi di elettricità prodotta con l’eolico e, il paese,
non solo soddisfa completamente il suo fabbisogno elettrico grazie al vento, ma recentemente ha
prodotto anche un surplus che è stato venduto alle vicine Svezia, Norvegia e Germania. Sono
tanti i parchi eolici danesi e sono estremamente efficienti perché realizzati con l’applicazione
delle più moderne tecnologie e severamente controllati per assicurare sempre il perfetto
funzionamento. Ovviamente la posizione geografica della Danimarca gioca a suo favore, si trova
infatti in un’area dove la forza del vento è stata sfruttata fin dall’antichità, ma non si può non
lodare la grande attenzione dedicata all’ambiente, un ‘attenzione che si esplica in tutti i campi
energetici, dai metodi di riscaldamento fino allo smaltimento dei rifiuti.

Il teleriscaldamento è una realtà già da molti anni e nel 2017, con il nuovo termovalorizzatore di
Copenaghen, altre 160.000 abitazioni della capitale potranno godere di questa tecnologia. Più
che un termovalorizzatore, la struttura di Amager Bakke, ora in fase di completamento, diventerà
anche un tratto distintivo dello skyline della capitale con i suoi 85 metri di altezza e le sue linee,
post moderne, disegnate dal celebre architetto Bjarke Ingels. Sarà un impianto unico al mondo
che, non solo brucerà rifiuti per produrre calore ed elettricità, ma sarà anche un grandissimo
centro sportivo con tre piste da sci per l’inverno, piste di pattinaggio, percorsi per la corsa e aree
verdi per i picnic domenicali.

Certo a noi italiani può parere strano che un termovalorizzatore venga costruito nel cuore della
città, ma i danesi non utilizzano più le discariche dagli anni Settanta. Hanno imparato a riciclare
tutto quanto possibile e, quando proprio non se ne può fare a meno, i rifiuti vengono bruciati, ma
con le dovute attenzioni. Modernissime tecnologie e una manutenzione regolare permettono di
rendere pari a zero le emissioni, ma naturalmente tutto ciò ha un costo e anche piuttosto elevato,
eppure non si bada alle spese in Danimarca. Politica scellerata? Tutt’altro perché il vivere green
porta invece un ritorno economico notevole.

Non ci sono più costi per l’approvvigionamento di petrolio, visto che il combustibile viene
autoprodotto, si respira un’aria più pulita favorendo così il benessere dei cittadini, ma soprattutto
si realizza un risparmio davvero corposo. A oggi, si stima che in Danimarca ogni anno si abbia
un ritorno economico pari al 19% del capitale investito e allora come dare torto al governo di
Copenaghen?

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